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Indice Catture Anno 2008

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2008

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Pesca ricciole

Riccola e . . . Cavalli

Luciano in arte "balestra"

Coste Vadesi

 

 

Una mattina di fine Giugno, io (Luciano) nella foto, Matteo e Rocco (per gli amici), decidiamo di effettuare una battuta di pesca al largo delle coste vadesi.
La partenza era fissata per le 04:30 del mattino successivo e come da programma, ci ritroviamo nel parcheggio antistante il porticciolo di Vada.


Dopo aver alato il gommone (fedele compagno di tante uscite in mare), facciamo rotta verso il "nostro" posto, speranzosi in una bella giornata di pesca.
Una volta giunti a destinazione, notiamo alcune altre imbarcazioni gia ancorate, compreso quella di Stefano, un assiduo frequentatore della zona, uno di quei tipi (e ne conosco un altro, Massimo) che se il pesce non c'è, lo fanno nascere loro.


L'aria era limpida, fresca e non tirava un filo di vento.
Inneschiamo le nostre canne con pezzi di sarda e via, lenze in corrente… Passano alcuni minuti e sento una mangiata… padella clamorosa!


Tutto tace per un po', poi è le volta del Teo che ferra e dopo un breve combattimento porta a tiro di mano un bel cavallo (maccarello) di circa settecento grammi… perfetto!
Prendo la canna da traina e lo innesco con un amo 7/0 sul muso. Filo in acqua venticinque metri di terminale in florcarbon dello 0,52 e stoppo con il solito palloncino lasciando il pesce ancora libero di allontanarsi verso nord-ovest per circa venticinque-trenta metri.
A questo punto regolo la frizione del Tld 15, inserisco il cicalino e posiziono la canna nel portacanne di destra.
L'alba fa da perfetta cornice a questo bel momento e tutti e tre riprendiamo a pescare.


Rocco non ha ancora sentito una tocca e comincia a rimuginare sugli errori che puo' aver commesso: "ora provo ad aggiungere un piombino, quanto è lungo il tuo terminale? " e via dicendo in una serie interminabile di ipotesi.
Poi sento una tocca ed allamo un' occhiata sui tre etti: Rocco comincia ad innervosirsi e si fa taciturno. Sono circa le 07:15, il sole è già alto nel cielo ed è calma piatta.
Il silenzio ci avvolge, il mare è un enorme lago immobile, ma sotto la superficie, il cavallo innescato da sfogo a tutta la sua energia…


Cominciano le danze, il cicalino del mulinello suona una stupenda melodia e la signora dei mari ci concede l'onore di un ballo…
Le lascio ingoiare l'esca e ferro con decisione…il combattimento è un classico con fughe poderose e lente pompate da parte mia, ma alla fine, dopo circa dieci adrenalinici minuti, intravedo sotto di noi la sagoma scura di due pesci.


Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere, ma è stato davvero commovente vedere la ricciola libera allontanarsi nel blu mentre issavo a bordo l'altra ormai vinta…


A questo punto, dopo aver scattato alcune foto, saremmo dovuti rientrare di corsa, ma c'era un particolare da non sottovalutare: Rocco non aveva ancora allamato un pesce!


Decidiamo allora di insistere ancora un po' con le canne leggere e finalmente anche il nostro amico, che di soddisfazioni in altri ambiti ne aveva avute fin troppe (vedi soprannome), riescea portare a pagliolo una bella palamita seguita dalla cattura di una ferraccia da parte dell'amico Teo.


Alle 9:00, soddisfatti della meravigliosa mattinata, salpiamo l'ancora e facciamo rotta verso il porto di Vada, consapevoli che ci aspettava ancora un importante compito, quello di sistemare il pescato.


Colgo volentieri l'occasione per salutare gli amici di Rosignano Massimo e Stefano con l'augurio di ritrovarsi ancora per molti anni a pesca sulle stesse poste.


Luciano

 

 

 

 


 

 

 

 

4 Gennaio - 2008