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Indice Catture Anno 2009

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2009

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Pesca a traina in altura

Diploma .... Imperiale

Gianluca Leo

Taranto - 13 Settembre 2009

 

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È l'alba del 13 Settembre 2009….la sveglia del cellulare suona portandomi via bruscamente dal mondo dei sogni……apro gli occhi con l'intenzione di spegnerla e poi buttarmi nuovamente sul cuscino….ma dov'è? Allungo nel buio la mano passandola sul comodino, senza trovare nulla, quando ad un tratto realizzo di aver messo il telefono sulla scrivania….lontano dal letto, proprio per costringermi la mattina dopo ad alzarmi per andare a spegnere la sveglia: per un secondo mi maledico, ma dura un niente…..l'eccitazione mi prevade in un brivido….il mare mi aspetta!


In un attimo mi scaravento giù dal letto,getto litri di acqua ghiacciata sul volto per lasciarmi alle spalle i postumi di una dormita durata ben poco (appena 2 ore e mezza), e senza neanche pensare all'idea di perder tempo preparando una colazione, in 3 minuti ho già addosso pantaloni maglietta e felpa, prendo le chiavi e via!......dall'altra parte di una Francavilla Fontana (BR) assopita e silenziosa (sono appena le 5.15 del mattino) un'altra anima in pena sono sicuro che mi attende con la medesima frenesia che ora ho in corpo: si tratta del mio amico Gianluca, apneista che ho convertito da circa un anno al mondo della traina, e che condivide la mia stessa "malattia"(perché è di questo che si tratta a detta di altri) per il mare…..


Lo passo a prendere ed è lì sulla soglia ad aspettarmi….come mi aspettavo…..salta in macchina e si parte!!alla volta di una delle prime uscite in altura di questa stagione e, ad esser sinceri, della nostra breve carriera di trainisti: e sì siamo ancora ragazzi (22 anni entrambi), e dopo qualche uscita in altura ad ottobre dell'anno prima (nella quale erano stati vani un paio di combattimenti conclusi con la slamata del pesce), e una disastrosa stagione di traina costiera nel 2009 (il pesce di piccola-media taglia quest'anno si mostra indifferente verso i nostri artificiali), avevamo seriamente cominciato a mettere in dubbio la nostra validità nell'"Ars Piscatoria", con il nostro orgoglio che se non proprio sotto i piedi, diciamo che si trovava alle caviglie……c'èra la necessità di un riscatto, di una svolta, di una inversione di tendenza, e tutto questo da sommarsi al desiderio innato in ogni pescatore che si definisca tale, del confronto con una preda di taglia, ma soprattutto una preda sportiva!


Raggiungiamo in una mezz'ora il porto di Campomarino di Maruggio (Ta), saliamo a bordo della mia barca, e piuttosto rapidamente prepariamo terminali, imbobiniamo mulinelli, e quando tutto è a puntino…..si salpa! Ore 6.30 siamo in mare e ad una velocità di circa 13.5 nodi ci dirigiamo rapidamente verso la batimetrica dei 1000 metri, per poi iniziare a trainare…..nei giorni precedenti ci erano state segnalate più a nord nel golfo di Taranto delle abboccate di alalunghe anche di taglia (10kg), e la voglia di incrociarle con le nostre esche sperando in una bella cattura era l'obiettivo del giorno.


Purtroppo un fastidioso vento da ovest, sprezzante delle previsioni che auspicavano un mare calmo e vento pressoché assente, comincia a gonfiare il mare rendendo abbastanza disagevole la permanenza a bordo….ma cari appassionati capirete che non poteva certo essere questo a fermare due pionieri come noi, che in fatto di pazienza non abbiamo certo da imparare. Ore 7:30 Si giunge sui mille metri, si comincia a trainare contro le onde….a circa cinque nodi e mezzo. Un po' per le condizioni del mare che non permettevano un utilizzo corretto di esche da superficie che avevamo montato dietro a delle catene di piccoli aeroplanini (o "birds" o "teasers" se volessimo fare gli anglosassoni), un po' per l'assetto consigliato da gente più esperta di noi, schieriamo la nostra batteria di quattro lenze ciascuna con un rapala di diverse dimensioni (dai 10 ai 20 cm), dal momento che le dimensioni della mia barca (6m) non consentono l'utilizzo di outriggers e quindi di un numero maggiore di lenze in pesca.


Si traina e il tempo passa….il mare sembra non volerne sapere di calmarsi anzi comincia a vedersi la schiuma bianca sulle onde….brutto segno. Tuttavia non ci scoraggiamo e dopo qualche oretta di navigazione verso nord a velocità di traina finalmente raggiungiamo dei punti sul gps dei quali avevamo avuto le coordinate da altri pescatori, riguardanti le zone delle catture nei giorni precedenti: e difatti non si sbagliavano, proprio perché in questa zona incrociamo altre 4 barche come noi in pellegrinaggio nel blu, tutti con le orecchie e gli sguardi pronti a cogliere qualsiasi sussulto del cicalino dei loro mulinelli….evidentemente se la zona è battuta un motivo ci sarà. Riusciamo a comunicare a gesti con gli equipaggi delle altre imbarcazioni, ma tutti alzano il pollice e l'indice delle mani come a dire "niente di niente"……un piccolo conforto del "mal comune, mezzo gaudio" ci rincuora gli animi, ma vale ben poco……


Passa il tempo, ore 11.30 decidiamo di virare per intraprendere la via del ritorno, considerando che tornando a 5.5 nodi avremmo impiegato diverse ore. A questo punto, delusi dalla zona e dalla batimetria, scegliamo di ritornare lungo una batimetrica leggermente inferiore, 700-800m all'incirca. Siamo delusi anche dall'assetto con quattro esche affondanti, ed io maledico me che ho dato retta agli altri, tenendo a secco i due grandi kona da 15-20 cm dietro ai birds. Il mare sta placando la sua furia, ora si sta anche meglio in barca, e allora prendiamo la canna esterna di sinistra e cominciamo a recuperare filo per cambiare assetto….il rapala più grosso (magnum x-rap 20 cm) ne fa le spese e viene sostituito da un kona jet nero-viola innescato dopo una fila di tre birds in sequenza, gli diamo filo….."deve pescare lunga questa canna !"(convinzione opinabile) ci diciamo, e diamo alla lenza una ottantina di metri. La barca nel frattempo va dolce sul mare che si sta appiattendo, con le onde a favore…..tempo 5 minuti e la canna appena messa in pesca parte: due brevi ma violente fughe considerato che la frizione era molto serrata…io comincio ad esultare blaterando qualcosa che non ricordo, quando all'improvviso…..TAC! la canna smette di piegarsi e ritorna diritta……..SLAMATO! non so più chi maledire, se la sfiga che continua ad accanirsi su di noi o me per non aver messo prima in pesca i miei aeroplanini magici.

 

Gianluca constata la slamatura con la stessa rabbia e frustrazione…..ma l'evento è decisivo e ci convince a schierare sull'altra canna esterna altri due teaser con dietro un octopus striker piumato con la testa fusata e senza fori color arancio, e un altro dei rapala torna all'asciutto.


Ormai le canne mute sembrano volerci condannare ad un altro insuccesso….quando il silenzio improvvisamente viene rotto dallo stridio impazzito della frizione del mulinello di una delle canne esterne: proprio lo striker era scomparso portandosi dietro i due birds verso l'orizzonte alle nostre spalle…..lascio il timone….guardo Gianluca con paura che abbia allentato la frizione per farmi il classico scherzo da infarto simulando una fuga di un pesce inesistente, e invece lui mi grida:"non ho toccato niente io, giuro"….nel frattempo mi giro a destra e vedo la canna flettersi e continuare a cedere filo…….Gianluca in mezzo secondo la ha già impugnata e prova in qualche modo ad arginare le continue fughe stringendo leggermente la frizione, ma questa volta non ce n'è bisogno, questa volta ci eravamo preparati:abbiamo tanto…..tanto…..ma tanto filo in bobina…..


Per cui gli dico di lasciarlo andare dove vuole, mentre dentro di me prego Dio di non farlo slamare…..dopo dieci minuti comincia il pompaggio, ma il pesce è inchiodato in mare e vuol saperne di venire verso la barca, molto gradualmente il filo comincia a venire, mentre io continuo a guidare, dopo aver rallentato fino a 2 nodi, per tenere la lenza tesa e mai in bando………Gianluca è stremato: mi volto e mentre è piegato a recuperare filo vedo saltare una lunga sagoma in lontananza….non capisco cos'è ma "è grosso Gianlù" esclamo.

 

Per cinque minuti gli do il cambio, so che è poco sportivo, ma è necessario, quel pesce dobbiamo pescarlo, non possiamo fare cilecca di nuovo. Riprende in mano la canna mentre io prendo il raffio, che fino ad ora non ho mai usato, e che ho paura di non saper usare….il pesce si avvicina….spunta una pinna dorsale che taglia l'acqua con movimenti laterali…"uno spada" urlo……."no è un tonno"ribatte lui……il pesce diventa sempre più visibile…"è uno spada, è uno spada" esclama a squarciagola…….a quel punto il pesce tenta una fuga laterale portandosi di lato alla barca, a 4 metri da noi…….mi prende un colpo al cuore: è un'aguglia imperiale, il NOSTRO MARLIN! "è un aguglia, un'aguglia imperiale!" il grido resta strozzato in gola, tanta è l'emozione per una preda così rara e prestigiosa, quanto inaspettata nel nostro mare.


Il sole la illumina, il blu cupo del dorso con la pinna dorsale vengono spezzati dal bagliore del ventre argenteo, è uno spettacolo, incute rispetto nel suo atteggiamento fiero e fino all'ultimo combatte per non farsi portare sotto bordo. Minuti…….arriva vicina, possiamo quasi toccarla, ma parte improvvisamente per un ultimo disperato tentativo di fuga sotto la barca…..Gianluca trema con la lenza e gli aeroplani tra le mani, per paura di perderla, io metto il raffio in acqua ma non so bene come fare, lo ho visto nei video tante volte, ma tra il dire e il fare, c'è di mezzo …….il MARE!......eheheheh!è proprio il caso di dirlo.

 

Ci accorgiamo che ha l'amo conficcato nella parte superiore del becco, allora più tranquillamente Gianluca forza un po' per riportarla a pelo d'acqua, e io parto con la prima raffiata….a vuoto!il pesce si dimena e l'ansia di perderlo ci blocca, ma ecco che riparto e taaac! finalmente il raffio centra il bersaglio e immediatamente sollevo con la forza della disperazione il pesce e lo isso a bordo…..è davvero pesante (risulterà di kg 13)..…..siiiiiiiiiiii! urla e abbracci spezzano quel silenzio infinito che ci circonda….soli in mezzo al mare gridiamo e saltiamo come dei pazzi per l'impresa riuscita……io cerco di tenere fermo il pesce che si dimena….non si sa mai dovesse cadere in mare! E presto il via a video e fotografie in tutte le salse….dobbiamo immortalare questo momento unico ed irripetibile…….chiamate ai cari e agli amici, a coloro che ci avevano augurato buona pesca come sfottò, e a coloro che avevano dato forfait per quella uscita e che ora se ne pentiranno…….la nostra prima Pescata con la P maiuscola!


Torniamo trainando per un po'….poi è talmente tanta la voglia di tornare a casa a festeggiare e a rendere tutti partecipi della cattura che togliamo le canne e acceleriamo per tornare in porto……


Al molo altre foto di rito, qualche bocca aperta , ma pochi spettatori, e soprattutto la tanto bramata gratificazione per tanto sacrificio,spese, tempo, pazienza, delusioni accumulate ma soprattutto…..per tanta PASSIONE!!!


P.S.assunte le nozioni e le attrezzature adeguate per praticare in tipo di pesca, aspettate a dubitare di voi stessi e se siete convinti di qualcosa perseguite il vostro obiettivo con pazienza e aspettate un po' prima di dar credito agli altri come se fossero migliori o più esperti, perché ognuno ha le proprie convinzioni in termini di strategia di pesca, di segreti e trucchi vari, ma di fronte all'imprevedibilità e all'immensità del mare nessuno ha ragione e nessuno ha torto….


Spero di avere presto un'altra avventura da raccontarvi…….alla prossima…….
Giuseppe Dilorenzo
(…..e Gianluca Leo)


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Giuseppe

 

Gianluca


 

 

 

 

 


 

 

 

 

12 Novembre - 2009