Home Page BigGame.it 

Indice Catture Anno 2011

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2011

Forum »   
Home »   
   
   NEWS

 

Pesca dalla barca

Branzino con le seppie

Giovanni & Roberto

Venezia - Aprile 2011

 

 

FOTO ingrandita » ( 95 Kbyte )

 

 

 

Branzino con la seppia:

non é una ricetta culinaria, bensì...


 

La giornata di pesca era incominciata non proprio sotto i migliori auspici per una battuta a seppie in laguna di Venezia.

Vento di bora sostenuto e quindi scarroccio esagerato. Per tenere gli artificiali radenti al fondo bisognava piombare con 100 gr, ma l’azione di pesca risultava comunque compromessa dalla velocità di scarroccio troppo elevata.

Del resto considerate le modalità con le quali si svolge la pesca in laguna (in mezzo al traffico di imbarcazioni da trasporto pubblico, privato e da diporto) è impossibile usare l’ancora galleggiante.

 

Dopo un paio d’ore e poche seppie in secchio, io e Roberto compagno di pesca di sempre, delusi dai risultati decidiamo di cambiare. Un rapido consulto e con la testa di una delle (poche) seppie inneschiamo due canne da fondo armate per l’occasione con terminale dello 0,35mm e ami 2/0.

 

Nell’attesa non ci priviamo di uno spuntino di pane e mortadella accompagnato da un buon bicchiere di vino. Il sole e l’aria fresca ci mettono di buon umore e l’attesa è passa assaporando la serenità e la gioia che solo il mare ti regala.

 

Giusto il tempo di fare alcune considerazioni sulla marea che sembra favorevole ai branzini (colmo di marea con luna di sizigie) e vedo una abboccata decisa ma non molto violenta, alla terza prendo la canna e ferro deciso.

Mi rendo subito conto che la preda è “importante”, la frizione lascia scorrere un bel po’ di metri di lenza dello 0,30 e io cerco di oppormi solo con la curvatura della canna. Capisco che la bestia è grossa dalle testate ma soprattutto dalla resistenza che riesce a opporre al recupero nuotando trasversalmente.

 

Lo assecondo per un po’ di minuti cercando di mantenere sempre in tensione il filo fino a quando capisco che incomincia a cedere. Inizio allora a pompare e a recuperare aiutato dall’azione potente del mulinello Mitchell Armada pro 7000, qualche testata fa perdere ancora un po’ di lenza ma piano piano riesco a recuperare metro su metro.

 

Roberto si prepara a poppa con il guadino a bocca larga e incominciamo a scommettere sul peso del pesce che oramai sta cedendo. Il filo incomincia a disporsi quasi orizzontale e finalmente intravediamo la sagoma che ci appare subito molto grossa. Ecco uscire il piombo e subito dopo una bella codata ci fa capire che abbiamo a che fare con branzino di tutto rispetto.

 

Gli ultimi metri del recupero sono i più rischiosi, in quanto se la lenza va in bando la slamatura è in agguato. Roberto sale sulla plancetta di poppa ed estende al massimo l’asta telescopica del guadino mentre io cerco di portarlo verso di lui. Con l’ultima pompata riesco ad indirizzarlo giusto nella bocca del guadino. E fatta e quando il pesce è a paiolo capiamo che è proprio grosso e maestoso.

 

L’operazione di slamatura è agevole in quanto le dimensioni della bocca mi consentono di infilarci dentro la mano e togliere l’amo che era stato inghiottito. Pacche sulle spalle abbracci e foto di rito hanno preceduto la pesatura che ha fatto fermare la bilancia a 5,5 Kg.

 

Certo si sa che il branzino non è un gran combattente, ma pesci di questa taglia mettono comunque a dura prova attrezzatura e pescatore e alla fine siamo rimasti molto soddisfatti della cattura.

 

Un caro saluto a tutti i pescasportivi

Giovanni & Roberto

 

 

TECNICA IMPIEGATA

non si tratta di traina con il vivo ma di pesca a fondo con la sola testa delle seppie come esca. A Venezia si usa ancorare la barca e pescare a fondo con le canne appoggiate sul fianco. L’azione di pesca è molto semplice:

  • terminale di circa 150 cm con un solo amo e piombatura adeguata a farlo rimanere sul fondo;
  • si lancia come a surf-casting solo che in questo caso non servono lanci lunghi, e si mette il filo in tensione per vedere le abboccate, la corrente pensa a mantenerlo tale;
  • si aspetta la toccata con le canne appoggiate sul fianco in modo da formare un angolo retto (o quasi) con la lenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

20 Aprile - 2011