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Traina alle Leccie

Alle foci del Tevere.




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NEWS

traina alle leccie

 

Foce del fiume Tevere

 

La leccia, è un pesce che dalle nostre parti si insidia dal mese di Luglio fino a Ottobre inoltrato, e staziona alla foce del Tevere spesso in piccoli branchi che si appostano in caccia preferibilmente sulla sponda destra della foce, dico questo perché le catture più frequenti si hanno su quel lato del fiume.

Quest'anno se ne sono catturate anche di ragguardevole taglia, superiore ai 15 kg. , e per tutte le catture si è usata esca viva.

Ma andiamo con ordine.

 

L'esca

Come esca si usa o l'Aguglia oppure il sugherello, inutile dire che debbono essere vivi, abbiamo provato con altre esche vive ma senza successo. Quindi dopo aver catturato le esche, le si innescano con due o tre ami a seconda della loro grandezza, e si traina a circa un nodo se non addirittura a scarroccio trasportati dalla corrente del fiume, ma sul come ci torneremo in seguito, ora vediamo come è costruito il terminale.

 

Terminale ed innesco

Personalmente uso un pezzo di cavetto d'acciao rivestito, di colore nero, dove pongo l'amo trainante scorrevole marca TRACK M60 2/0, ed alla fine del cavetto un altro amo della stessa qualità. Nell'innesco ha notato che la aguglia vive di più se l'amo trainante invece di posizionarlo bucando il becco del pesce lo lego con del filo elastico a fianco del becco. Questo non danneggia il pesce, e non ostacola il suo movimento.

 

Attrezzatura

Io uso canne da 8/12 lb. I.M.C. , mulilello Alutecnos , e filo imbobianato da 20 Lb.

 

La traina

Quindi una volta innescata l'esca la si fila in mare per circa 25 mt. Poi o si collega la lenza madre al Downrigger, o si mette un piombo da 500 gr. Il quale dopo averlo fatto toccare sul fondale lo si alza di un due tre metri, tenendo presente che alla foce del Tevere il fondale varia dai tre agli otto metri.

Si risale la foce a motore a circa un nodo di velocità e quando si sono percorse circa 400 mt dal mare si torna indietro costeggiando la riva destra, spesso trascinati dalla corrente.

Al momento della partenza della canna, lascio la frizione abbastanza lenta, in maniera che il pesce compia la sua fuga, solo dopo essermi sistemato per il combattimento la stringo leggermente, ed inizio a recuperare filo.

 

Il combattimento

Il combattimento certamente non è spettacolare come con il serra, ed anche tecnicamente è facilissimo, in quanto la leccia raramente salta fuori dall'acqua, e quando arriva sottobordo a tiro di raffio si puo notare il magnifico colore argenteo della sua livrea.

Mai una leccia mi ha rotto il terminale, anche se questa era di dimensioni ragguardevoli, piuttosto qualche volta si slama, e credo questo avvenga se la leccia attacca l'esca dalla parte superiore, infatti quando ciò è avvenuto, ho trovato il sughero con sempre il dorso mangiato, mentre con l'aguglia usata come esca non mi si è mai slamata.

Quando è periodo nella foce del Tevere si possono avere catture multiple, e per questo sarebbe auspicabile che dopo una o massimo due catture, si procedesse al rilascio, cultura che dovremo fare nostra ed utilizzarla più spesso, se vogliamo continuare a far sì che le nostre battute di pesca restino per quanto possibile profique.

 

 


8 Febbraio - 2002 (Powered by Net Tuna)