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PESCA A TRAINA

I gabbiani insegnano la tecnica di caccia?

in Tunisia




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

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Pesca a traina :

 

Dai Gabbiani s'impara sempre qualcosa?

( Dove posizionare le nostre esche )

 

Il Gabbiano, volatile a dir poco insignificante, ora lo vediamo di più sulle discariche pubbliche che in mare, in numero tale che sembra, con le circuizioni che fanno, vi sia una mangianza al di sotto, peccato che ci troviamo a qualche chilometro o più dal mare.


Ma spesso per chi esce a pesca fornisce indicazioni interessanti su quello che succede in mare o che é successo poco tempo prima. Ora lo seguiamo, ora é lui che c'insegue, ora é lui che ci lascia cadere i proiettili sul bianco gelcoat, ora é lui che ci ruba le sarde che galleggiano sulla nostra scia di pasturazione, spesso arrivando a rasentare lo scafo alle nostre spalle.

Ora ti arriva prima sull'esca che stenta ad affondare perché poco piombata e, disattento a cosa ti sta succedendo intorno, ad un tratto vedi il galleggiante che anziché stare in acqua, comincia a lievitare e alzarsi in volo; in mezzo a quegli uccelli, il caldo, l'onda, capisci solo dopo che non é l'effetto del prosecco ma é colpa del gabbiano che dopo qualche tirone si libera fortunatamente della presa.

Ma poi é lui il nostro vero occhio perché si fa vedere in alto roteare su qualche mangianza indicandoci la presenza di predatori in caccia. Alle volte basta individuarne anche uno solo, perché forse sta seguendo un predatore in attesa che attacchi la minutaglia in superficie e sottrargli qualche brandello di preda. Ma il volo in questo caso va interpretato bene é solitamente si distingue bene da quello del solo spostamento da una zona all'altra. (La Guaira - Los Roques).


Ci sono poi i gabbiani adagiati sull'acqua e vicini alla barca in drifting al tonno, non serve l'ecoscandaglio, nessuna codina é nel breve raggio d'azione della barca, poi basta anche qualche tonnetto alletterato in scia che eccoli che son lontani e ci segnalano che qualcosa c'é.


Sei in traina con le tue belle piumette in scia, lontane e vicine, e subito il cielo si riempe di gabbiani, buon segno ma solo fino a quando non si fiondano sull'esca rimanendo avvinchiati al filo per un ala e via di cicalino, motori al minimo e senza fargli male, con dei guanti, lo recuperiamo per liberarlo e rilasciarlo.


Insomma un compagno instancabile, beato lui che non consuma benzina.


Eppure anche questa volta ci ha insegnato qualcosa, siamo in Tunisia ospiti dell'amico Ferdinando e, in trasferimento a moto ridotto caliamo alcune esche per la traina, saranno gabbiani africani o tunisini ma fanno la differenza; il comportamento infatti rispetto ai nostri (sarà la fame), é più determinato, è più deciso sulla scia bianca dei motori.
Li osservo e cerco di capirne il significato:

che cosa stanno facendo e soprattutto perché?


Stanno risalendo la scia della barca, si avvicinano alla poppa rimanendo sopra il pelo dell'acqua mossa e schiumosa, come a nascondersi, poi quando sono a 10-15 metri dalla poppa fuoriescono da questa, allargandosi qualche metro da essa, bassi come a sorprendere il pesce in superficie che scappa dalla scia e dal suo rumore. Lontani dalla poppa sono alti, ma sempre dentro la zona di acqua rotta dalla scia, e più si avvicinano alla barca più si abbassano su di essa fino quasi a toccarla nel momento che si distaccano da questa.


Quest'azione ultima, cioé di fuoriuscire dalla scia, la fanno ripetutamente e sempre nella zona vicino alla poppa, e sempre solo dopo aver risalito la scia nascosti dalla schiuma che la caratterizza. Li sto studiando e così mi dimentico di scattare qualche fotogramma. Sanno che è proprio poco dopo la poppa che il pesce incrociato dalla rotta della barca fuoriesce dalla scia cercando di allontanarsi dal pericolo, in maniera analoga a quello che succede quando un gruppo di predatori è in caccia veloce dietro la minutaglia (mangianza), è all’inizio dell’acqua turbolenta, mossa dai predatori o agitata dalle prede in fuga, che la preda, non curante di chi gli vola sulla testa, si avvicina alla superficie dell’acqua spesso fuoriuscendo da questa in cerca della salvezza.


E chiamali stupidi sti gabbiani, almeno questi che abbiamo trovato in tunisia.


Ma.. ma …non è che per caso qualche altro predatore si comporta in maniera analoga? Qualche predatore che pensa di arrivare tardi sulla mangianza (scia dei motori) e molto furbescamente si piomba sui quei pesci finti, lasciati a poca distanza dalla poppa, che sembrano fuggire dal pericolo? Qualche predatore che non vola ma che si chiama con tanti nomi, dal tonno al marlin striato e altri, che ci sorprende, come già successo, nel scegliere le esche poste più a ridosso della poppa, ma dalla scia leggermente fuori, affondate, così da darne risalto e farle sembrare prede in fuga.

A buon intenditore….

Anche il marlin striato una volta ha pensato bene di mangiare su un'esca a neanche 10 metri dalla poppa e affondata meno di un metro, anche se con ciò non si vuol dire che vanno esclusivamente poste vicino, ma ricordarsi di lasciare un'esca in quella zona spesso può regalarci sorprese.

 

Immaginatesi una virata della barca che ha una bella scia bianca e sciumosa, l'esca sembra agli occhi del predatore colei che é protesa a scappar via dal franbusto creato dalla caccia di altri, una prenda da non lasciarsi scappare in alcun modo. Diverso é il discorso della scia di una barca con due motori entrobordo diesel che crea, se ben potenziata, una sciuma meno evidente e dove magari le esche stanno meglio all'interno.

 

Considerazioni poi sulla distanza dalla poppa, tipologia di esca, colori, velocità, potenza motori, nonché a che cosa si sta trainando, andrebbero sviluppate, e sicuramente in un altro articoletto.

 

Luigi " Net "

 


11 Aprile - 2006 (Powered by Net Tuna)