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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

L'isola di Ascension

Articolo di Alessandro Magno Giangio, estratto dal Forum di discussione del Biggame.it.

Testo e foto di Alessandro Magno Giangio

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L'Isola che ora c'è (2)
L'isolamento è la ragione principale che fa di Ascension una eccezionale feeding station per molti pelagici in migrazione, ma anche il costante soffio dei Venti Alisei da sudest e i relativi upwellings che producono, ovvero le preziose risalite in superficie di correnti ricche di plancton, giuocano un ruolo fondamentale nello spingere continuamente banchi di esca-foraggio e tanti grandi predatori verso l'isola.
Ma c'è anche un terzo, altrettanto importante fattore che concorre nel mantenere i pelagici per la maggior parte dell'anno sulla scena: le acque attorno Ascension raramente si abbassano o si alzano da uno standard attestato sui 25°-26° gradi Centigradi. Questo significa che qui la temperatura dell'acqua si trova pressocché allo stesso livello per tutto l'anno, così il cibo è - più o meno abbondantemente - sempre disponibile: tre fattori che spiegano il motivo per cui i pelagici non hanno un reale bisogno di allontanarsi dall'isola né di rimpiangere altri luoghi vicini o lontani da essa.
Lo sportfishing disponibile qui è semplicemente spettacolare: avendo io pescato in ogni oceano e in ogni mare del mondo vi posso assicurare che, al momento, questo spot costituisce il non plus ultra in termini di quantità e di varietà.
Ci sono pochi spot sulla Terra dove si possono, nell'arco delle 24 ore: agganciare quattro wahoo all'alba; una dozzina tra yellowfin, bigeye e alalunghe entro mezzogiorno; una mezza dozzina di dorado raggiungendo le due; cinque bite di billfish (vela, marlin blu, marlin bianchi, spearfish) entro le cinque; poi quattro strike di pesci spada e una dozzina di carangidi facendo mezzanotte; tirando il resto della notte per far giorno, esaminare le proprie abilità a drifting ancorato con squali di taglia record - mako, six-gill, (qui, due record del mondo IGFA sono stati battuti a novembre 2002), Galapagos, martello e volpe -, carangidi e tonni yellowfin.
Anche la pesca da terra (spiaggia e rock) è superba, con carangidi, ricciole amberjack, cernie e pompano su attrezzature light durante il giorno, poi squali, carangidi, snappers e cernie di notte.
Comunque, come recentemente dimostrato dal Capitano Trevor Cockle coi suoi due maestosi marlin blu da 1.337 e 1.147 libbre, catturati nel novembre 2002, il primo con artificiale, il secondo con esca viva, un viaggio ad Ascension vale principalmente come serio tentativo per un Grander o, se Dio permette, un pesce da record. Per non parlare di Big Julie, ovvero l'agognato Double-Grander. Non mi stupirei più di tanto se nei prossimi mesi a venire uno di questi due target venisse raggiunto proprio ad Ascension.
Infatti, una della fatti più curiosi scoperti da Trevor e dagli altri capitani sulla popolazione di marlin blu locale è che questi pesci risultano, a parità di lunghezza rispetto alle altre popolazioni di marlin blu del mondo, notevolmente più pesanti. Un esempio chiaro a suggello di questa scoperta è il pesce da 1.337 libbre catturato da Trevor, il quale risultava, alla misurazione, lungo appena 10.5 piedi, cioé 3 metri e 20 centimetri!: per darvi un'idea su ciò che può esser considerato "normale" in tali casi, si consideri che il marlin blu record del mondo di 1.407 libbre catturato a Vitòria in Brasile misurava 14 piedi, cioé 4 metri e 11 centimetri!
Tale enorme differenza di peso medio ha portato i capitani e i mate a dover riconsiderare il metro di stima degli animali locali al leader. Si pensi che il giorno prima che Trevor prendesse il suo 1.147 libbre, il capitano Ian Carter e il mate Martin Bates avevano rilasciato un blu valutato, secondo il metro della vecchia stima, sulle 900 libbre: bene, osservando poi il pesce di Trevor alla pesa il giorno dopo, Ian dovette amaramente constatare che il suo marlin era di almeno due piedi più lungo; così, solamente Dio sa quanto grande sarebbe potuto essere quel soggetto liberato poche ore prima.
Una probabile - e logica - risposta a questo quesito è che i blu di Ascension sono qui ben alimentati dalla selvaggia e ricca natura dell'isola stessa, cosa che non può essere realisticamente riscontrabile - e pertanto comparabile - in nessun'altra parte del globo.
Durante il mio soggiorno ad Ascension, il Dottor Eric Prince del National Marin Fisheries Service era imbarcato sul God's Will per una importante sessione di marcatura con speciali tag satellitari (TAG-SAT), nell'ambito di un programma globale di rilevamento via satellite (sono stati, infatti, già marcati altri marlin blu con queste TAG-SAT in Guatemala, Isola Vergini e Ghana), con lo scopo di indagare il movimento di questi giganti del mare e la loro eventuale relazione con la (relativamente) vicina popolazione di marlin blu brasiliana. Il futuro ci dirà di più sull'argomento.
Per il momento, possiamo essere strasoddisfatti delle enormi opportunità che Ascension, da oggi, ci può offrire.

( Tesori Sepolti )


L'isola dei Giganti

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2 Luglio - 2003 (Powered by Net Tuna)