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Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.

 

La RICCIOLA,

SECONDO ATTO

2002




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare

 

 



Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.



NEWS

Ricciole Adriatiche, atto secondo

 

Dopo un annata a dir poco pessima per quanto riguarda la pesca d'altura ai tonni, é giunto il momento buono per la traina alle ricciole e non si può farlo sfuggire senza aver tentato nuovamente come l'anno precedente.


Sono le 9.00 del 18 Settembre e iniziamo a trainare sotto costa in cerca di qualche esca viva, in primis l'Aguglia.

Tre canne in acqua, armate sia con la meciuda bianca che con il verme, il coreano innescato con due piccoli ami.

Finiamo, in mancanza di allamate, a trainare molto vicino all'imboccatura del porto e la foce del fiume, e quando l'andatura é più veloce (3 nodi circa) é la meciuda che ci regala sorprese, mentre quando compiamo degli ampi cerchi (velocità 1,5 nodi) é l'innesco del coreano che prende, ma in entrambi i casi le aguglie sono molto ma molto piccole.

Poco male, l'importante é averne almeno 4 o 5, giusto per provare a trainare un po' alla ricciola, la seconda parte della giornata é infatti dedicata al tonno, il grande assente della stagione. Fatte le aguglie, in compagnia di 3 casse di sarde, puntiamo la prua a mare, destinazione 12 miglia dalla costa.

Arriviamo così nella zona delle Torri in acciaio, inneschiamo subito le prime due aguglie e filiamo in acqua due canne da 30 libbre.

Terminale di circa 3 metri, girella, poco dopo piombo da 300 gr. e palloncino gonfiato al minimo per non insospettire la regina dei fondali. Le esche sono posizionate a 30 metri quella più vicino e a 20 metri quella più distante.

Inizia così la fase di traina, atta e stacca il fuoribordo da 200 CV, passa a destra, poi a sinistra, poi ancora a monte della corrente, e poi sotto corrente, ma ancora nulla. Visto la situazione inizio a preoccuparmi: l'esca é a pochi metri dal piombo, cosa inusuale per la traina alla ricciola, la velocità é troppo continua e inizio ad avvilirmi anche perché i miei ripetuti richiami a fermare il motore per andare a scarroccio, si perdono nel mare...

Ad un certo punto Marco propone uno spuntino a base di pizzette. Non aspettavo altro, colgo l'occasione per allargare a tutti la merenda .. e così, finalmente ci fermiamo, scarocciamo e mangiamo.

Non finiamo di mangiare il pezzo di pizza che la canna si piega, é FATTA, é LEI, incominciano le danze.

L'esca in cui ha mangiato é quella posta fra i 20 e i 25 metri di profondità.

Ci allontaniamo dal castello d'acciaio, per ridurre i rischi di perdita del pesce. Siamo ormai fuori pericolo, e Marco comincia a recuperare filo, ma più volte la ricciola riguadagna la profondità persa finché ormai esausta si fa tirar su e quando é a poco dalla barca, il raffio compie l'atto finale, tragico per la stupenda ricciola che ora appare ai nostri occhi come un miraggio.

Bell'inizio, 17,950 Kg.

Abbracci, foto, congratulazioni, grida in un mare che é solo nostro, é infatti un giorno feriale e non vi sono altre barche che disturbano l'azione di pesca.

Contenti e felici ci dirigiamo verso un altro Castello nell'acqua, 7 miglia dal primo, riproviamo ma più nulla. Loro son li, ma non mangiano. Con certezza sappiamo che ci sono, non perché l'Ecoscandaglio ce li segnala, ma perché le abbiamo viste con i nostri occhi, prima a circa 10-12 metri sotto la barca e poi a 4-6 metri. E' un branco enorme come mai visto dalle nostre parti, son circa una ventina e tutte del peso fra i 15 e i 20 Kg.

Ma come fare a raccontare una cosa simile una volta in porto? Ci prenderanno per matti, e così é stato.

Erano abbrancate in maniera allungata, e si spostavano da una zona all'altra ma non erano in caccia, probabilmente avevano mangiato poco prima.

I nostri successivi tentativi sono infatti tutti in vano.

Decidiamo così di andare a tonni. Ci lasciamo alle spalle l'isola d'acciao e andiamo su fondali più profondi, davanti a Senigallia a circa 18 miglia dalla costa.

Ma di tonni quel giorno neanche l'ombra; la ricciola la teniamo per tutto il tempo sotto uno straccio bagnato affinché non perda il suo bel colore.

 

(Continua) »»

 

 


Ricciole 2° Atto

Premessa

Da Tonnaroli a trainisti

 

4 Novembre - 2002 (Powered by Net Tuna)