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Indice Tecniche di Pesca

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Alalunghe

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Traina in Altura: Alalunghe

Zibo pronto a raffiare l'alalunga di Mauro

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Una giornata in traina - Pescara

 

I tonni dalle Ali lunghe

 

Già dal titolo si intuisce subito di cosa andremo a parlare nelle prossime righe, in attesa che Zio Hernest ci racconti in seguito qualcosa di personale su questo pesce, che nelle sue abituali zone di pesca è oggetto di assidue uscite in traina e competizioni frequenti anche di livello nazionale.


Parleremo dell'alalunga, attraverso il racconto di un'uscita in traina effettuata con alcuni amici nel mese di settembre dell'anno scorso, il 2002. Non che non conoscessimo l'alalunga, ma il ripetuto sentirne parlare per il tramite delle gare dedicate a questa specie, articoli e il saltuario incontro anche nelle nostre acque (Pesaro-Senigallia) durante alcune uscite in drifting, ha dissolto gli indugi e remore nel prenotare un'uscita presso un charter di pesca con base in San Benedetto del Tronto.


Sappiamo che sarà una giornata pesante perché all'uscita si somma il viaggio di andata e ritorno, il tutto in un giorno infrasettimanale e il giorno seguente ci aspettano come minimo 8 ore di lavoro; ma il solo parlarne fra di noi alla notizie delle ormai confermate catture, ci fa luccicare gli occhi di felicità e i tonni seppur presenti in quel periodo passano temporaneamente in secondo piano.

 

La notizia delle prime catture di stagione passa velocemente di "barca in barca", così qualcuno già preparato, si affretta a spostarla nei porti da cui può raggiungere agevolmente la fossa davanti a Pescara., cosa che quest'anno abbiamo fatto anche noi, ma che per l'andamento meteorico dell'autunno e gli impegni di lavoro, non ha reso quanto atteso fin dall'inizio.


Ci armiamo così di tutto punto, canne per la traina da 12 libbre massimo, le due consuete canne da 50 libbre per un po' di drifting nel caso saltasse qualche bestione, esche artificiali fra cui non mancano i rapala con paletta metallica della misura del 14; tutto è pronto per l'indomani, manca solo la levataccia.
Al nostro arrivo in porto, a Massimo, il proprietario del charter, gli si accendono tutte le lampadine, non gli sembra vero, sa bene che in quella giornata non dovrà tirar fuori la sua attrezzatura e dopo poco la barca si trasforma in una portaerei, saliamo così in cinque più il comandante.


Siamo soli ad uscire dall'imboccatura del porto, non perché è prestissimo, ma perché è un giorno feriale e il traffico fuori come la concorrenza sulle mangianze sarà limitata rispetto al fine settimana. Ci aspettano quasi due ore di "vela" prima di arrivare sulle poste giuste e mettere a bagno le esche, ne approfittiamo per riposarci un po'.

 

 

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13 Novembre - 2003