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Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso


I racconti delle vostre uscite in mare.....

CECINA (LI)

Secche di Vada




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare


Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

NEWS

LA MIA RICCIOLA

TIRRENO (Secche di Vada)

13 luglio 2002 ore 4,30 a.m.


Una mattina di luglio esco con la mia barca dal porto di Cecina (LI), stranamente quella mattina ero da solo ore 04,30 rotta località sperone ( secche di Vada ).
Trovato il punto grazie al gps ed all'ecoscandaglio filo l'ancora come si usa fare per la pesca al tonno.
Preparo come sempre i vari portacanna uno a prua per la 30 lbs e due a poppa per la pesca agli sgombri.
E' mia abitudine, innescare vivo il primo sgombro della mattinata sulla 30 lbs daiwa con mulinello shimano 25 TLD filo ande 30 lbs e finale da 60 lbs sempre Ande con due ami, l'esca è uno sgombro di circa 600-700 grammi.

Per quanto riguarda l'innesco ho usato 2 ami Mustad a becco d'aquila un 4/0 fisso sul finale l'altro un 3/0 o scorrere fissato con un nodo uni a tre spire fatto con il kevlar, lo sgombro innescato con l'amo fisso sottopelle nella pinna caudale e l'amo scorrevole sul labbro inferiore.

Dopo circa due ore di pesca avevo già preso circa 50-60 sgombri tra rilasciati e messi nella vasca del vivo quando sento il mulinello della 30lbs che nonostante la frizione fosse regolata abbastanza dura emettere il caratteristico suono per pochissimi attimi. Siccome mi era già successo altre volte in alcune uscite precedenti ho immaginato che la ricciola si fosse mangiata l'esca.

Mentre recupero la canna che uso per pescare gli sgombri tenendo d'occhio la 30lbs vedo la punta piegarsi pericolosamente e all'improvviso il mulinello comincia a cantare, velocemente finisco di recuperare il filo in acqua, appoggio la canna a babordo, (stranamente il tutto fatto con molta calma) indosso la cintura da combattimento prendo il raffio sottocoperta, vado a prua mollo la cima dell'ancora e mi appresto ad iniziare il recupero della preda.

Sento subito che si tratta di qualcosa di grosso, difatti il pesce tira da una parte e la barca a causa della brezza marina prende la direzione opposta; imprecando riesco a mettere in moto il motore per inseguire il pesce e recuperare il filo che si è portato via.
Dopo 25-30 minuti di tira e molla riesco a portare il pesce perpendicolare sotto la barca, spengo il motore, e comincio a pomparlo; servono altri 15 minuti per riuscire a vedere nel blu la sagoma argentea aggallare.

Sembrava una leggiadra ballerina che danzava sospesa nel vuoto.

Finalmente vedo il nodo del raddoppio entrare nel primo anello, ancora poche pompate e la ricciola aggalla. Prendo il raffio e con le mie ultime forze riesco a mettere in barca il pesce.
Mi siedo per riprendere fiato e guardo la ricciola stesa nel pozzetto, non credo ai miei occhi é ENORME ! ! ! !

A prima vista la stimo intorno ai 25/30 kg.

Riordino l'attrezzatura buttata lì, libero gli sgombri che sono nella vasca del vivo, faccio le foto di rito a bordo imprecando perché ero da solo e non potevo fare le foto con la preda in mano, e ritorno a recuperare l'ancora.
Stanco ma entusiasta faccio ritorno verso il porto sembravo matto, parlavo con la ricciola sfottendola perché ero riuscito a batterla il tutto da solo.

I miei pensieri furono interrotti bruscamente da un amico ( e rivale ) via CB che incrociandomi meravigliato del mio anticipato rientro mi chiese se avessi dei problemi dato che non era da me rientrare alle nove del mattino ed io gli risposi che per oggi ero a posto così.

Curioso una volta a terra, e fatto il classico capannello di curiosi, telefono ad un amico del posto per sapere dove avrei potuto pesare il pesce.

Indicatomi dove andare il pesce risultò essere poi di ben 37,800 kg !
A tutt'oggi riguardando le foto mi chiedo come possa da solo aver preso una bestia del genere…..
Saluti

Moretti Alberto di Firenze


22 Febbraio - 2003 (Powered by Net Tuna)